L’umanità,
nel mondo di The Walking Dead, è un
concetto ormai astratto a tutti i protagonisti della serie. Nel corso delle sei
stagioni andate in onda abbiamo assistito a svariati tentativi di riportare
quella umanità in un mondo che di umano ha ben poco.
Tra zombie e sopravvissuti senza scrupoli, l’umanità rende solo più deboli e Rick Grimes, questo, l’ha capito bene. Ogni suo proposito di costruire una comunità sicura e autosufficiente (vedasi, in particolare, nel caso della prigione) è sempre andato in fumo per via di personaggi spregevoli, facendogli progressivamente cambiare idea sul modo di agire e di relazionarsi con tutti coloro che fossero esterni al gruppo. Ed il personaggio che, più tutti, è stato artefice di tale cambiamento è il Governatore.
Tra zombie e sopravvissuti senza scrupoli, l’umanità rende solo più deboli e Rick Grimes, questo, l’ha capito bene. Ogni suo proposito di costruire una comunità sicura e autosufficiente (vedasi, in particolare, nel caso della prigione) è sempre andato in fumo per via di personaggi spregevoli, facendogli progressivamente cambiare idea sul modo di agire e di relazionarsi con tutti coloro che fossero esterni al gruppo. Ed il personaggio che, più tutti, è stato artefice di tale cambiamento è il Governatore.
Philip
Blake, un semplice impiegato d’ufficio prima dell’apocalisse zombie, è un personaggio
dal grande carisma e, grazie alla sua forza d’animo, è riuscito a costruire la
comunità di Woodbury, una vera e propria oasi in mezzo a orde di morti viventi,
isolando alcuni quartieri di una piccola cittadina della Georgia. Gli abitanti di
Woodbury sono così tanto devoti a Philip che finiscono per chiamarlo
“Governatore”, consegnandogli, di fatto, la leadership della comunità. Insomma,
un vero e proprio self-made man, capace di erigere da zero un qualcosa di
impensabile nel mondo di The Walking Dead,
come una cittadina autosufficiente, dotata di acqua, elettricità e di tutti i
servizi primari per una sana civiltà. Proprio tutto quello desiderato da Rick
nel suo piano di riqualificazione della prigione, messo in atto nel corso delle
stagioni tre e quattro. Ma la leadership di un nutrito gruppo di persone e
la costruzione di una comunità sicura e autosufficiente sono le uniche cose in
comune tra Rick e il Governatore. Apparentemente, però, perché, come vedremo, i
due saranno più simili di quanto ci si sarebbe potuto aspettare. Non solo negli
atteggiamenti, ma anche e soprattutto nella parabola discendente che porterà
alla distruzione delle loro certezze e di ciò che erano riusciti a creare.
Partendo dai
loro primi incontri, si vede come i due siano molto diversi, in quanto Rick ha sempre
cercato una mediazione attraverso il dialogo per ottenere la pace con Woodbury,
mentre dall’altra parte il Governatore non si è mai fidato delle parole dell’ex
sceriffo, preferendo, spesso e volentieri, atti intimidatori o attacchi diretti
alla prigione. Al Governatore viene una sorta di ossessione verso Rick e la
prigione, che vede come un posto molto più sicuro in cui far proliferare la sua
comunità, ma l’appropriazione della prigione è anche un modo per far fuori Rick
e tutti i suoi uomini, dopo i fatti accaduti a Woodbury in seguito alla cattura
di Glenn e Maggie. Tuttavia la stessa comunità di Woodbury, dopo aver idolatrato il
loro leader, inizia a dubitare della sua forza dopo aver visto quanto accaduto
in quella notte di fuoco e molti decidono di rinunciare al primo attacco alla
prigione, che finisce con un nulla di fatto. Questo fallimento provoca così
tanta rabbia al Governatore, che decide di uccidere tutti coloro che avevano
partecipato all’attacco, risparmiando solo i suoi fidati Martinez e Shumpert.
La stabilità
mentale del Governatore è messa ancor più a dura prova quando, al ritorno a
Woodbury, si rende conto che tutti gli abitanti sono fuggiti e la città è ormai
in preda agli zombie: così decide di dare fuoco a tutto ciò che era riuscito a
creare. La fine materiale e simbolica del Governatore, che è dovuto sì
soccombere di fronte a un avversario molto più forte e preparato di lui, ma la
vera sconfitta è arrivata da sé stesso, in quanto l’ossessione verso Rick e la
prigione e il desiderio di vendetta sono diventati incontrollabili e
devastanti. La parabola discendente del Governatore coglie il suo atto finale
nel Mid-Season Finale della quarta stagione, quando viene fatto fuori da
Michonne dopo l’ennesimo tentativo di attacco alla prigione.
Tutta questa
voglia di vendetta disumana da parte del Governatore, segnerà molto Rick, che
da questo momento non sarà più lo stesso. Anzi, nel corso della sesta stagione
subirà proprio la stessa parabola discendente occorsa al Governatore, perdendo
spesso la testa a causa di ripetute ossessioni, come verso Jessie, ma,
soprattutto, verso Negan. Rick perde la sua voglia di dialogo e inizia a
fidarsi sempre meno degli estranei, come succede verso gli abitanti di
Alexandria, e assume di fatto il comando della comunità, nonostante la presenza
di Deanna e Reg, non appena approda dentro le mura della cittadina. Come il
Governatore aveva Merle, Martinez e Shumpert, così Rick ha Daryl, Michonne e
Maggie (unica che incarna ancora i vecchi valori di Rick, anche grazie agli
importanti insegnamenti del padre Hershel), dei bracci destri di cui fidarsi
ciecamente, anche se tutto il gruppo non è mai venuto meno agli ordini di Rick.
Ed è questa l’unica differenza principale che rimane tra Rick e il Governatore,
ovvero che l’ex sceriffo può contare sempre su un gruppo solido di amici, una
vera e propria famiglia che non abbandona mai il proprio leader, nonostante i
momenti di massima difficoltà che dovranno affrontare attraverso la sesta stagione.
Come detto,
nonostante Deanna fosse colei che gestiva la comunità, Rick era il capo,
soprattutto dopo la morte di Reg, marito di Deanna e vero artefice della
costruzione di Alexandria. Pochissimi abitanti si fidavano di Rick e nemmeno
lui stesso si fidava di loro, in quanto li riteneva inadeguati a sopravvivere tanto
all’esterno delle mura (tesi supportata dalla morte, nel primo episodio, di
Carter, uno dei principali dissidenti alla leadership di Rick) quanto
all’interno. E i primi scricchiolii del sistema di Deanna vengono portati dall’attacco
operato dal gruppo degli Wolves, che evidenzia la poca preparazione di Alexandria
a qualsiasi tipo di offensiva. Anzi, la leadership di Rick viene resa effettiva
dopo la respinta degli Wolves, in quanto Deanna, per la prima volta, si rende
conto di quanto il mondo attorno ad Alexandria sia crudele e senza scrupoli e
che la comunità necessita di una guida vera, che possa saper affrontare altre
emergenze nell’immediato e nel prossimo futuro. Ma il peggio era ancora dietro
l’angolo e i nervi di Rick dovevano ancora essere sottoposti a prove ancor più
dure.
Infatti,
l’attacco degli Wolves, oltre al gran numero di morti provocate all’interno
della comunità di Alexandria, porta, involontariamente, una disgrazia ancora
più grande. Una disgrazia che, però, è anche causata dal fallimento del grande
piano di Rick di portare migliaia di zombie (scoperti in una cava nella prima
puntata della stagione) il più lontano possibile dalle mura della cittadina.
Proprio quegli zombie, sparpagliatisi dopo il marasma creato dagli Wolves, sono
i protagonisti del Mid-Seadon Finale a seguito del crollo di una torretta di
guardia esterna (incidentata dal camion usato per sfondare i cancelli di
Alexandria) che abbatte una grande porzione del muro che circonda la comunità.
Anche qui la situazione si fa disperata e la perdita di Deanna (prima morsa e
poi divorata dagli zombie) non fa altro che “ufficializzare” il comando di
Rick, che diventa così il Governatore di Alexandria: e qui si tocca il punto
più alto della parabola ascendente di Rick come leader. Ma da questo momento in
poi le cose, man mano, precipitano vertiginosamente, sia dal punto di vista
personale che del gruppo.
Rick,
nonostante la grande invasione di zombie all’interno di Alexandria, riesce a
rimanere lucido e progettare un piano per portare tutti sani e salvi fuori
dalla casa di Jessie. Tutto fila liscio fin quando il piccolo Sam, in preda al
panico, inizia ad urlare in mezzo agli zombie, mettendo in serio pericolo la
vita Rick, Carl e la sua famiglia (la madre Jessie e il fratello Ron). Ciò che
accade di lì a poco sarà devastante per Rick, che, in pochi attimi, perde
Jessie (la donna per cui aveva combattuto duramente alla fine della quinta
stagione) e rischia seriamente di perdere anche Carl, che riceve un colpo di
pistola da Ron, preso da uno scatto d’ira dopo aver visto morire, davanti ai
propri occhi, il fratellino e la madre. L’incertezza della salute di Carl
provoca in Rick un ulteriore momento di grande crisi, tanto che si va a sfogare
sugli zombie che hanno invaso Alexandria, abbattendone uno dopo l’altro; questo
dà grande motivazione a tutti gli altri, che si uniscono alla sua battaglia,
riuscendo ad eliminare tutti gli erranti nel giro di una notte. Ciò è un
ulteriore segno di come Rick abbia alle spalle una grande famiglia di amici,
sempre pronta a dare una mano al proprio leader. In questo preciso caso,
inoltre, Rick riesce a coinvolgere anche gli abitanti di Alexandria
sopravvissuti all’invasione, che abbattono i loro ultimi pregiudizi su di lui e
si uniscono nell’accorata battaglia contro gli zombie. Un grande aiuto è arrivato
anche da Daryl, Abraham e Sasha, tornati alla base dopo essere stati bloccati
lungo la via del ritorno da alcuni scagnozzi di Negan.
Proprio
questo fantomatico Negan diventerà il chiodo fisso di Rick per tutta la seconda
parte della sesta stagione. Infatti, oltre al racconto dei suoi tre amici, ci
si mette anche l’entrata in scena di Paul Rovia, detto “Jesus”, che cerca di
gabbare Rick e Daryl durante un’uscita in cerca di viveri. Il ragazzo si
dimostra molto scaltro e abile, ma deciso a collaborare con gli abitanti di Alexandria
per aiutare i suoi compagni di Hilltop, piccola comunità che stava vivendo le
tirannie di questo Negan. Rick, anche grazie all’aiuto di Maggie (futura mamma
dopo aver scoperto di essere incinta), trova un accordo con il meschino Gregory,
leader della comunità di Hilltop, e accetta di aiutarli nella lotta contro i
Salvatori e Negan, di cui ancora non si sa altro se non il nome. Ed è in questo
momento della stagione che ci accorgiamo di quanto Rick sia diventato simile al
Governatore.
Infatti,
come il Governatore aveva la fissa per Rick, il suo gruppo e la prigione, così
l’ex sceriffo di King County ora si ritrova ossessionato (dopo i racconti di
Daryl, Sasha, Abraham, Jesus e Gregory) dal sapere chi si celi dietro il nome di
Negan, di quanti uomini ha a disposizione e di quanto sia realmente pericoloso
questo personaggio. Ma il punto massimo
di somiglianza tra i due arriva nel discorso pronunciato nella chiesa nel corso
della dodicesima puntata, in cui Rick annuncia a tutta la comunità di
Alexandria del piano di attacco alla base dei Salvatori, in modo da prevenire
qualsiasi loro mossa. Tre semplici parole di Rick bastano per rimandare al
Governatore: “Kill Them All”, ovvero
“Li ammazziamo tutti”, proprio come aveva sentenziato il Governatore poco prima
del secondo assalto alla prigione.
E il piano
di Rick va a buon fine, ma solo a metà, esattamente come accaduto per quello
riservato agli zombie nella cava. Infatti, Rick si aspetta di trovare Negan in
quella base, ma si renderà conto, alla fine dell’attacco, che quello era solo
un dormitorio di alcuni suoi scagnozzi e che la battaglia che lo aspetta sarà
molto più grande del previsto. A causa di questo assalto scellerato rischia
anche di perdere Maggie e Carol, prese in ostaggio all’esterno della base da
Paula (una dei vice di Negan) e da altri tre Salvatori, ma la grande astuzia e
forza di sopravvivenza delle due donne saprà condurle fuori da una situazione
molto rischiosa, prima dell’arrivo di Rick e degli altri.
Dopo il rientro ad
Alexandria, Rick tenta di escogitare un nuovo piano di attacco ai Salvatori, ma
le cose precipitano dopo due eventi involontariamente connessi tra loro: da una
parte l’imboscata di Dwight (personaggio incontrato e risparmiato da Daryl
nelle prime puntate della stagione) e alcuni Salvatori a Daryl, Rosita e
Denise, con quest’ultima che muore trafitta da una freccia scagliata dalla
balestra di Daryl (rubata da Dwight dopo il loro primo incontro); dall’altra le
doglie di Maggie che, a causa della morte di Denise (unica dottoressa di
Alexandria), necessita delle cure mediche di Gregory a Hilltop per un parto
sicuro. Ma i
Salvatori, che nel frattempo avevano osservato ogni mossa di Rick e dei suoi
uomini, bloccano ogni via di accesso a Hilltop, annullando tutti i loro tentativi
e conducendoli dal vero Negan, che, finalmente, si rivela negli ultimi minuti
della puntata finale della sesta stagione.
A questo
punto Rick è esausto e impaurito dal potere di Negan, un uomo che è stato in
grado di fargli cedere ogni certezza costruita negli ultimi anni, un uomo che è
stato capace di prevedere ogni sua mossa: un uomo migliore di lui. Rick si
sente piccolissimo di fronte a Negan, abbassa lo sguardo, trema e, forse, per
la prima volta dopo anni, ha davvero paura per la propria vita e quella dei
suoi amici. Il Rick combattivo e forte di inizio stagione sembra scomparso,
quel leader capace di affrontare ogni situazione critica nel miglior modo
possibile, riuscendo a vincere contro ogni nemico, è ormai un lontano ricordo.
Proprio come avvenne per il Governatore con lui: sconfitto e vinto da un uomo
più forte e preparato.
Negan
diventa il Rick del Governatore. Rick si trasforma nel Governatore. Da vincitore
a vinto. Da leader carismatico a uomo in preda al panico e alla paura,
sconfitto dall’ossessione verso Negan. L’unica differenza sostanziale tra i due
è la grande fedeltà del gruppo verso Rick, ancora una volta affianco a lui nei
momenti più difficili, mentre il Governatore fu abbandonato da tutti i propri
sottoposti.
La parabola discendente
di Rick, così, tocca il suo punto più basso, ma il rispetto che Negan tributa a
Grimes potrebbe essere un ancora di salvezza. Riuscirà Rick a rimettersi in
piedi dopo una notte di paura come quella vissuta nei boschi intorno a Hilltop?
Chi scrive crede che sarà così, ma una simile esperienza lo segnerà
profondamente, soprattutto dopo aver visto un caro/a compagno/a di avventura
perire sotto i colpi inferti da Lucille e Negan, nuovo leader assoluto di The Walking Dead.
Alessandro Cellegato
Alessandro Cellegato
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