“Un film assolutamente
nonsense”. Così è stato definito da uno dei tanti giornalisti che ha recensito
l'ultimo film di Lana e Andy Wachowski, Jupiter
Ascending o, come lo ha ribattezzato la casa di distribuzione italiana
(Warner Bros. Italia), Jupiter-Il Destino
Dell'Universo. La maggior parte dei siti di critica cinematografica ha
concordato con questa affermazione, cosa che ha quasi evocato lo spettro della
stroncatura per questa pellicola. Molto probabilmente questi critici hanno dato
uno sguardo alla carriera dei Wachowski, hanno pensato alla trilogia di Matrix (con riserve sul secondo e terzo
capitolo), hanno visto Cloud Atlas e
hanno ritenuto che Jupiter Ascending
non rientrasse in nessun modo nel “modus dirigendi” dei due noti registi. La
questione è: chi guarda il loro ultimo film che cosa vede? Vede un film
pretenzioso pieno di effetti speciali (3D compreso) e su questi costruito e
nulla più? Un film per ragazze che cerca consensi puntando sull'avvenenza del
co-protagonista (Channing Tatum)? Tutto ciò sembra abbastanza riduttivo
rispetto a quello che potrebbe essere il vero intento di questa produzione.
Jupiter Ascending: scritto
prodotto e diretto da Lana e Andy Wachowski. Un progetto che appartiene loro
completamente e il secondo film (dopo Cloud
Atlas) in cui Lana dichiara apertamente l'inizio della sua nuova vita
privata, apparendo citata per la prima volta nei crediti col suo attuale nome
dopo la sua “evoluzione”. Ma stavolta c'è un nuovo tassello nel puzzle, le
novità non si fermano qui. Diversamente da tutti i film precedenti dei
Fratelli, la protagonista è una donna, Jupiter Jones (interpretata da Mila
Kunis) che deve salvare la Terra da tre fratelli alieni, gli Abrasax, che se ne
contendono la proprietà per sottoporla ad una “mietitura”, ovvero eliminare il
genere umano, per ricavarne un filtro di eterna giovinezza. Aiutata da Caine
(Channing Tatum) e dal suo ex-superiore interpretato da Sean Bean, Jupiter
ristabilirà il suo diritto e preserverà gli umani da futuri attacchi. Dopo tanti film dove i salvatori del mondo
(delle situazioni o comunque dell'happy end del film) erano uomini (la trilogia
di Matrix, Cloud Atlas, Speed Racer
etc.) stavolta, come espressamente riportato nel titolo, una donna ascende al
suo ruolo di eroina e infine salva la Terra e la sua famiglia. Una donna che
all'inizio del film odia la sua vita di lavoro e fatica, ma che grazie al suo
percorso di crescita, con numerose e pirotecniche peripezie, arriva alla
consapevolezza di se e decide del suo destino, abbattendo tutti gli ostacoli
sul suo cammino, umani e alieni compresi.
L'ascesa di una donna che
sconfigge le resistenze degli altri che vogliono costringerla ad una vita di
normalità e di inserimento sociale. In modo diverso ma allo stesso tempo
speculare, Jupiter Ascending è quasi
un buildungsroman che ruota attorno
alla presa di posizione di Lana verso tutti coloro che hanno sempre cercato di
smentire e soffocare la sua nuova vita e di ricondurla allo stato originale
delle cose. Dopo la svolta, iniziata con Matrix
Revolutions (2003), lei è passata attraverso più di dieci anni di lotte
mediatiche, di smentite e ritrattazioni, approdando alla vittoria con la prima
di Cloud Atlas (2012) e
definitivamente, senza più possibilità di dubbio, con Jupiter Ascending (2014). Perciò, a dispetto di quanti non trovano
un senso in questo film, (probabilmente a ragione, ma forse anche non
comprendendo fino in fondo come il contesto in cui è calato è volutamente
nonsense) è necessario notare come la storia principale e la matrice tematica
della pellicola rientrino pienamente nella psicologia e nel mondo creato dai
Fratelli, senza tralasciare i numerosi fili che legano questo film al loro più
grande successo, Matrix (1999).
La famiglia Abrasax
Nell'universo di Jupiter
Ascending ogni mondo è creato, cresciuto, quasi “coltivato” da questa famiglia
aliena che, al momento opportuno, miete la popolazione di un pianeta per creare
un siero di eterna giovinezza da vendere sul mercato universale. Le Macchine in
Matrix hanno la stessa funzione: coltivano esseri umani e al momento opportuno
li utilizzano come carburante per il loro sostentamento. In entrambi i
contesti, la popolazione umana è minacciata di estinzione da un agente esterno
che deve essere fermato dall'eroe di turno, unico depositario della conoscenza
in una comunità totalmente inconsapevole del suo destino.
Jupiter
La protagonista ha un brusco
risveglio quando viene attaccata da un gruppo di alieni che cercano di
eliminare la minaccia che lei rappresenta (vera erede della Terra, subentra con
la successione agli altri eredi, i tre fratelli Abrasax), ma viene poi salvata
da un ibrido che cerca di aiutarla ad elevarsi alla sua vera condizione di
proprietaria legittima del pianeta e sua protettrice. Dopo le resistenze
iniziali, il personaggio-Jupiter cresce fino ad assumere il ruolo di salvatrice
della razza umana dall'estinzione, accettando il suo destino di prescelta e
piegandosi al Fato, proprio come Neo. Diversamente dal protagonista di Matrix,
qui a lei non è richiesto di sacrificarsi per la causa, così da poter coronare
il sogno di happy end con il suo aiutante/salvatore.
Caine
Se a Jupiter spetta il compito
di essere la nuova Neo, a Caine spetta di certo il posto di nuovo Trinity.
Aiutarla, proteggerla e consigliarla è il suo compito, rischiando anche di
soccombere, proprio come la sua ombra precedente, che spesso si sacrificava per
l'incolumità fisica e psichica del Prescelto.
Balem
Fratello maggiore e capo della
famiglia Abrasax, è il principale antagonista della protagonista. È suo compito
fermare l'ascesa della “ricorrenza” di sua madre per mantenere la proprietà
della più grande colonia dell'universo. Simile a Smith, creato dalle Macchine
come controllore all'interno di Matrix e poi come principale antagonista di Neo
e delle Macchine stesse, entrambi sono i garanti dell'ordine da loro
prestabilito, ma allo stesso tempo l'ordine da loro creato si allea con i
protagonisti per annientarli, in quanto più nocivi dei sovversivi che dovevano
da loro essere soffocati. Necessario e inevitabile lo scontro finale con la
sconfitta del cattivo, anche se la morte di Balem non è sicura (movente per un
possibile sequel, chissà).
Legando storia personale e
reminiscenze precedenti, Jupiter
Ascending non sembra un film nonsense, ma l'inizio di quella che potrebbe
essere la nuova fase delle produzioni dei Fratelli, in cui i personaggi lottano
per affermare la loro identità e il loro posto nel mondo (o nell'universo), e
non permettono a forze che si proclamano superiori (azzardiamo produttori e
manager cinematografici) di reprimere la loro energia vitale. Un esempio di
film su cui riflettere senza fermarsi all'apparenza degli effetti speciali o
alla bellezza dei costumi di Mila Kunis (buon lavoro della costumista Kym
Barret), forse l'unica cosa che salta davvero immediatamente all'occhio. Merita
sicuramente un'attenta visione, soprattutto se, oltre alle considerazioni già
fatte, lo guardiamo nell'ottica di un filone filmico che è molto di moda negli
ultimi tre-quattro anni: il filone che è stato inaugurato da Hunger Games
(2012-2015) e dalla sua protagonista in lotta col regime oppressivo che manda
dei ragazzi ad uccidersi in un'arena, ma che ha tra le sue reclute anche la
saga iniziata con Divergent (2014-in corso), la cui storia è a metà tra i film
finora citati. Filone che non risparmia neanche le serie Tv, tra cui citiamo
Wayward Pines (2014) con Matt Dillon.
Sabrina Podda
© Riproduzione Riservata
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